Se si osservano la sera da città bassa, oggi le Mura sembrano piatte, come fossero un elemento inserito in un piano bidimensionale. L’obiettivo del Comune consiste invece nel riportarle in una dimensione tridimensionale, dove emergano tutti gli elementi, dai bastioni alle porte. «Si darà spessore ai baluardi e ai tratti oggi nascosti», dice l’assessore Marco Brembilla. Per riuscirci, il Comune insieme ad A2a e alla Soprintendenza ha preparato un progetto da un milione di euro che darà nuova luce alle Mura. Il lavoro di sostituzione dei punti luce inizierà tra un paio di mesi e i primi risultati dovrebbero essere visibili ad aprile. «Questo — dice il sindaco Giorgio Gori — è un pezzo importante dell’impegno di valorizzazione che abbiamo preso dopo l’iscrizione delle Mura all’interno del Patrimonio dell’Umanità». L’amministrazione continua così l’intervento di rinnovamento dell’illuminazione pubblica iniziato nel 2016 con la sostituzione di 14.960 punti luce in città bassa. «Questo sarà però un progetto diverso — dice Paolo Meneghini, ad e presidente di A2a Illuminazione pubblica —. Nell’illuminazione stradale e delle parti pubbliche c’erano norme molto vincolanti, mentre nel progetto per l’illuminazione delle Mura c’è spazio per un po’ di creatività e una parte artistica».
La riqualificazione illuminotecnica inizierà dal prospetto Sud e Sud-Est delle Mura, dalle porte San Giacomo e Sant’Agostino e da via Tre Armi. Verranno tolti i vecchi proiettori ai piedi delle Mura per far spazio ai led. «L’illuminazione — spiega il dirigente dei Lavori pubblici Diego Finazzi — verrà leggermente arretrata rispetto alla posizione attuale per far percepire anche elementi che oggi non si vedono». A Porta San Giacomo, la riqualificazione illuminotecnica cercherà di mettere l’accento sull’arco centrale e rendere più visibili i due pinnacoli laterali e il leone alato di San Marco. Le nuove luci cercheranno anche di mettere in evidenza la facciata retrostante, le nicchie di ingresso per evidenziare l’architettura del monumento e il viadotto di accesso. Anche alla Porta Sant’Agostino le nuove luci cercheranno di mettere in evidenza il leone veneziano, i pinnacoli laterali, le semicolonne, la parte retrostante della porta per valorizzare il monumento nella sua interezza e la fontana, con l’illuminazione diffusa del prospetto e l’accensione delle nicchie che compongono il fronte. Sulla Porta San Lorenzo non c’è l’effige, ma la nuova illuminazione proverà comunque a mettere in evidenza il frontone centrale. È prevista anche l’accensione dei cinque sotto-archi del ponte in pietra che conduce alla porta e il riposizionamento degli strumenti per l’illuminazione monumentale in un posto più nascosto e defilato rispetto alla carreggiata.
La Porta Sant’Alessandro è quella che più ha bisogno di illuminazione: di notte è molto difficile riuscire a notarla. I led metteranno in evidenza il leone alato, i tre archi d’ingresso della porta, la matericità e l’architettura del prospetto bugnato, oltre al prospetto interno e al monumento nella sua interezza.
Ci sarà anche una seconda fase del progetto, al via dal 2020, per illuminare alcuni elementi all’interno di Città Alta, come parti di edifici o monumenti. In piazza Duomo, per esempio, c’è un unico proiettore puntato su Santa Maria Maggiore. I nuovi led illumineranno anche la Cappella Colleoni, il Battistero e tutti gli altri elementi significativi.